…se Assad riprende Kuseir, l’Occidente deve smettere di sognare una Siria senza Assad…


Nella battaglia ancora in corso a Kuseir sono morti oltre cento miliziani, ci sono immagini e video dei miliziani uccisi che non pubblichiamo in quanto sono cruenti.
L’esercito siriano ha perso fino a stasera 6 soldati, mentre Hezbollah ha perso 7 dei suoi combattenti tra cui un comandante militare (foto).
Questa battaglia è la più importante dall’inizio della crisi siriana, chi controlla Kuseir può imporre le sue condizioni.
Hezbollah sa l’importanza di questa città e per questo motivo ha schierato decine dei suoi combattenti in battaglia.
Il canale 2 della tv israeliana ha detto poco fa: se Assad riprende Kuseir, l’Occidente deve smettere di sognare una Siria senza Assad.
Al-Qussair è la città strategica dei terroristi provenienti da ogni parte del mondo infiltrati dal confine libanese con il pieno sostegno dei salafiti del nord del Libano e del movimento, filo Usa-Saudita “al-Mustakbal”.
La sua posizione sul confine libanese e nel centro della Siria, da più di un anno è stata considerata la roccaforte dei terroristi e il serbatoio di armi più grande di tutta la Siria, sulla quale si contava tanto come carta vincente per le trattative e gli interessi occidentali.
Dopo averla circondata, bloccando tutte le vie di scampo e lanciando un ultimatum di una settimana per chi vuole gettare le armi e arrendersi, l’esercito entra nella città da quattro direzioni rastrellando e bonificando le vie principali dalle mine seminate sulle strade, eliminando decine di terroristi e arrestandone altri, oltre a centinaia di loro che si sono consegnati consegnando le armi dopo essere stati bloccati all’interno di centinaia di tunnel da loro scavati per contrabbandare le armi all’interno della citta di Homs..
Abigal Sibil (colonnello)
Jessica Farran (ingegnere telecomunicazioni)
Rikson Gabi (Tenente colonnello)
Fabio Santos (agente di origine brasiliana)
tutti lavoravano per il MOSSAD a Kuseir e ora sono nelle mani dell’esercito siriano.
la fonte è al 100% sicura e vicina al presidente Assad.
Redazione online
