Russia, prematura nuova risoluzione ONU
Durante gli incontri che si svolgono in Occidente il Terzi, ministro degli affari esteri italiano fa il guerriero, mentre di fronte al Ministro degli affari esteri russo Serjei Lavrov, il pacifista.
“Se ci dovrà essere un’altra pagina dopo il piano Annan al quale dobbiamo continuare a credere per un tempo definito e sempre più scarso, questa dovrà essere una pagina di azioni dell’Onu in base al capitolo 7, al momento non praticabile per l’opposizione di Russia e Cina”.
Lo affermato il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, Per il Ministro Cina e Russia “si devono rendere conto che la sensibilità del mondo su questa tragedia non può più essere trascurata”. Invece durante l’incontro del mese scorso quando aveva incontrato il Ministro Russo ha affermato che la posizione e il ruolo russo sono indispensabili.
Il sottosegretario agli Esteri, Staffan de Mistura,esclude l’ipotesi di un intervento armato in Siria. Un intervento militare richiederebbe “la volontà del Consiglio di sicurezza dell’Onu dove, per il momento, Russia e anche Cina non sono favorevoli”, ha ricordato,il sottosegretario. Non so quanto pesano le parole di Terzi ma indicano una politica ambigua e contraddittoria che non fa altre che creare nemici al Belpaese.
La posizione di Mosca,che giudica “controproducente” l’espulsione degli ambasciatori siriani dalle principali capitali occidentali. La posizione della Russia sulla crisi siriana non cambierà sull’onda di pressioni esterne:lo ha ribadito il portavoce presidenziale,Dmitry Peskov.
“La posizione russa é ben nota, é equilibrata, è conseguente ed é assolutamente logica”, ha affermato Peskov,commentando gli appelli di varie cancellerie occidentali perché Mosca prenda le distanze dal suo alleato storico,Damasco. Secondo Peskov, la posizione russa é “assolutamentescevra da emozioni, che mal si adattano a una situazione così complicata”. “Quindi”, ha aggiunto, “forse non sarebbe corretto dire che questa posizione può cambiare sull’onda della pressione di qualcuno”.
Gli stessi israeliani temono che la crisi in Siria potrà avere riflessi molto negativi su tutto lo scenario mediorientale. “Come già in Egitto, in Siria iFratelli musulmani sono riusciti ad appropriarsi(o piuttosto a rapire) la rivolta,fino a costituirne ora la spina dorsal”:questa la valutazione espressa da un esperto israeliano, Jacques Neriah,in una analisi pubblicata dal Jerusalem Center for Public Affairs (Jcpa).
Negli ultimi mesi – nota Neriah (in passato consigliere del premier Yitzhak Rabin) – sono scesi in campo i Salafiti e altre piccole organizzazioni islamiche in una sollevazione orchestrata ed alimentata da al-Qaida. Il principale gruppo di opposizione, guidato dal leader in esilio, Burhan Ghalioun,sembra entrato in “un processo di disintegrazione”. Ghalioun – secondo Neriah – non è riuscito ad imporre la propria autorità sull’Esercito della libera Siria (Fsa).
Il carattere radicalmente islamico della insurrezione é nel frattempo divenuto più marcato, grazie anche – secondo Neriah – all’intervento di combattenti islamici accorsi da Afghanistan,Pakistan, Iraq, Libia, Tunisia e anche da Paesi europei.
“La graduale trasformazione dell’opposizione siriana in un movimento diretto da musulmani estremisti, ispirato, alleato e coordinato con al-Qaida non serve gli interessi dell’opposizione stessa in quanto – secondo Neriah – la maggioranza dei siriani non si identificano con quei radicali”.
In conclusione, la “disintegrazione della opposizione” gioca a favore del regimedi Bashar Assad.Intanto il ministro israeliano per le questioni strategiche, Dan Meridor, ha rilevato che per Israele l’asse militare composto da Iran, Siria e Hezbollah libanesi resta molto minaccioso e che la caduta di Assad comporterebbe un suo sensibile indebolimento. La Germania riconosce il ruolo della Russia: il Cremlino ha collaborato “in maniera costruttiva” in seno al Consiglio di Sicurezza dell’Onu sulla crisi siriana:lo afferma il Cancelliere tedesco Angela Merkel alla vigilia dell’incontro con il presidente russo Vladimir Putin.
“Ci sono sempre stati dei momenti in cui si sarebbe voluto fare di più, ma penso che vi sia un certo numero di punti in comune,perché si tratta di difendere i diritti umani” ha sottolineato Merkel, ribadendo che la questione verrà “naturalmente affrontata con Putin, ma non è il caso di anticipare il contenuto dei colloqui”.
“Ciò che sta accadendo in Siria è una catastrofe e dobbiamo fare tutto il possibile per alleviare la sofferenza di questo popolo” ha concluso il Cancelliere, che incontrerà domani a Berlino il Presidente russo.
La Russia non trascura una virgola sulla Siria,secondo il vice ministro degli Esteri russo Gennady Gatilov, è al momento “prematuro” per il Consiglio di sicurezza dell’Onu prendere in considerazione nuove misure contro Damasco. Ricordiamo che il 30 Giugno il presidente francese, Francois Hollande, ha detto di non escludere la possibilità di un intervento armato in Siria, dopo la strage di Hula, a condizione che venga “autorizzato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.
La proposta ‘francese’ di Francois Hollande, di un intervento armato in Siria,divide la comunità internazionale. Resta sul tavolo come opzione di ultima ratio,previo via libera dell’Onu, ma riceve subito il ‘no’ secco di Russia e Cina. Se la Germania ha reagito con irritazione alla proposta di Hollande, non vede alcuna ragione per speculazioni su operazioni militari”.
Tra Russia e Stati Uniti non scorre un buon sangue. Oggi é stato condannato a 12 anni di reclusione Vladimir Lazar, un colonnello in congedo dal 2003 accusato di spionaggio per aver passato al ministero americanodella difesa 7000 carte topografiche russe contenenti dati classificati come segreto di Stato. Lo riferisce l’agenzia Interfax citando l’ufficio stampa dei servizi segreti (Fsb).
L’ufficiale, secondo gli inquirenti, nel 2008 avrebbe acquistato su commissione le mappe da un collezionista, le avrebbe copiate su un dischetto e consegnate in Bielorussia tramite un mediatore ad un suo vecchio compagno di classe, Aleksandr Lesment,residente in Estonia e collaboratore del Pentagono. Lazar,sempre secondo l’accusa, aveva accesso a informazioni segrete durante il suo servizio nell’esercito, tra il 1975 e il 2003.
Talal Khrais