Prima verità sul Lirico
Continuando l’indagine sul Teatro Lirico che è stata pubblicata nelle precedenti edizioni e che, come ricorderete, mi ha portato ad intervistare l’Assessore alla Cultura di Milano Massimiliano Finazzer Flory, oggi incontriamo l’architetto Luciano Colombo, progettista del Teatro.
Domanda: Architetto, c’eravamo incontrati l’estate scorsa direttamente in cantiere e avevo verificato con i miei occhi la presenza di lavorazione in corso, poi improvvisamente e nuovamente si sono interrotti i lavori. Lei ci spiega perché?
Risposta: Prima di tutto mi scuso di aver spostato l’intervista per alcune settimane, ma avendo un ufficio all’estero e soprattutto aver avuto un grave lutto in famiglia, non ero reperibile. Per capire quello che sta accadendo al Teatro Lirico penso che sia obbligatorio, purtroppo, ricordare come iniziata questa avventura, circa 12 anni fa. Un gruppo di agenti teatrali mi diede l’incarico di partecipare a un concorso pubblico con lo scopo di restaurare e recuperare il Teatro. Il mio progetto in tutte le sue parti compreso la valutazione economica, cioè il costo di realizzazione, vince il concorso. Il Teatro Lirico così trasformato sarà uno dei teatri più importanti e più grandi d’Europa e il primo teatro polifunzionale in Italia.
Domanda: Cosa è successo?
Risposta: Iniziarono i primi appetiti politici con interventi probabilmente poco consoni alla figura dell’ex Assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi per fa si che il progetto non si realizzasse, o per lo meno passare alla gestione di gruppi estranei ai veri vincitori.
Domanda: E quindi, si fermò il progetto?
Risposta: Si, per la durata di varie iniziative legali e per i vari ricorsi. Si persero così 6-7 anni in maniera totalmente inutile. E solo grazie al sindaco Moratti e a molti impiegati comunali che questa situazione si è risolta.
Domanda: Ma i lavori sono ancora fermi!
Risposta: Si, perché purtroppo, a quel punto iniziarono appetiti ancora più pericolosi: quelli finanziari. Si sono presentati nel tempo vari finanziatori che, dichiarandosi mecenati disinteressati, avevano come scopo il modificare il progetto vincitore riducendone pesantemente la qualità e l’investimento ma al contrario aumentando i profitti.
Domanda: E oggi a che punto siamo?
Risposta: Con la massima sincerità dal punto di vista progettuale e cantieristico siamo pronti a riprendere immediatamente. L’associazione vincitrice dichiara di aver trovato nuovi sponsor che permetteranno la realizzazione del progetto così come Milano si meriterebbe. Mi è stato promesso , purtroppo per l’ennesima volta, l’arrivo dei fondi necessari entro la fine dell’anno e quindi, la ripresa del cantiere. Con altra tanta sincerità la mia preoccupazione è che possa accadere come altre volte che i fondi non arrivino o che si tenti modificare progetto per risparmiare.
Domanda: Ma questo è possibile?
Risposta: No, non è possibile perché il mio progetto vincitore è totalmente descritto e progettato, modificando anche la minima parte del progetto senza una giusta causa, l’esito positivo del concorso non avrebbe validità e di sicuro io non accetterò. Dall’altra parte,in questi 12 anni, vari speculatori hanno provato in varie forme ad ottenere la gestione del Teatro investendo a volte solo un terzo del costo del restauro.
Domanda: Quindi, cosa accadrà?
Risposta: Mi auguro che le mie preoccupazioni si riveleranno sbagliate. Comunque le carte obbligatoriamente si scopriranno il mese prossimo. E se il mese prossimo il cantiere non dovesse riaprirsi, temo che Milano dovrà rinunciare al Teatro Lirico.
Domanda: Come posso avere altre notizie senza aspettare ferma la fine di gennaio?
Risposta: Credo che la cosa più facile sia intervistare chi attualmente è il vincitore del concorso Gianmario Longoni e che a conoscenza della reale situazione economica del progetto.
Cari lettori, come voi sapete Longoni non si fa trovare, alle mie telefonate il suo ufficio stampa mi ha sempre risposto di NO. Ci auguriamo che i nostri chiari sospetti non vengono confermati con questa continua, temiamo, non volontà da parte di Gianmario Longoni a farsi intervistare.
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Yulia Shesternikova