Padelle antiaderenti con rivestimento “in pietra”. Altroconsumo analizza 12 marche.
Se le melanzane si bruciano o il pesce si attacca non è detto che siate pessimi cuochi: potete sempre prendervela con la padella. Altroconsumo ha esaminato 12 padelle con rivestimento interno in pietra, più una in teflon e una in ceramica per il confronto. La prova pratica è stata affidata agli allievi di Mauro Elli, chef stellato e insegnante presso l’Istituto alberghiero Gianni Brera, a Como.
Il test ha analizzato diverse caratteristiche delle padelle in pietra, sfruttando ricette ad hoc: la carne cotta con un filo d’olio, le melanzane senza condimento, il trancio di pesce, l’omelette per valutare l’antiaderenza e altri cibi come la pasta risottata o la crema di latte. Le prove in cucina sono state condotte in modo anonimo nascondendo i marchi. L’analisi è stata portata avanti anche in laboratorio per valutare le performance del fondo dal punto di vista termico, vedere se il manico si riscalda in modo eccessivo e misurare la resistenza in caso di caduta accidentale o di riscaldamento nel forno a 220°C.
I risultati sono tutti positivi (leggi articolo), quello che cambia è la qualità e il prezzo non sempre correlato alle performance. Al primo posto troviamo uno dei prodotti più economici: Alluflon Etnea (16/19 euro) con una perfetta antiaderenza, una distribuzione della temperatura uniforme ma impossibilità di uso nel forno a causa del manico in plastica). Al secondo posto Kasanova New Petra seguita da Stonelive 6937, Illa Cook and Rock , Moneta Argo, TVS Mineralia Pro. In fondo troviamo Ballarini Portofinio granitium con il manico che si surriscalda e un costo elevato (54-67 euro), Aeternum Madame Petravera (26-30 euro) e Stonewell (30 euro).
Nell’analisi sono state valutate anche la persistenza delle macchie dovute ai cibi e la resistenza agli urti: si ammaccano tutte, cadendo, ma possono svolgere la loro funzione. La prossima volta che comprate una padella ricordate di valutare anche l’ergonomicità del manico e il peso (non troppo leggera e nemmeno troppo pesante), meglio se con i bordi svasati e il fondo non troppo spesso né sottile. Tra teflon, ceramica e pietra è meglio quest’ultima: si può cucinare senza condimenti, ma impiega di più a scaldarsi.
Redazione online Fonte Il Fatto Alimentare