Multa di 40mila euro alla Rigoni di Asiago: ingannevole la dicitura “senza zuccheri aggiunti”
Lo scorso 20 marzo, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust) ha sanzionato con una multa di 40mila euro l’azienda Rigoni di Asiago, leader nella commercializzazione di marmellate e confetture, per aver presentato ai consumatori la confettura Fiordifrutta e il dessert di frutta fresca Fruttòsa, con la dicitura “senza zuccheri aggiunti”.
Questa espressione compariva sull’etichetta dei vasetti, nei testi promozionali del sito web aziendale, nello spot e nelle telepromozioni in onda sulle reti Mediaset.
L’azienda vicentina ha violato il Regolamento Claim 1924/2006 CE secondo cui la frase “senza zuccheri aggiunti” «è ammessa solo se il prodotto non contiene mono o disaccaridi aggiunti o ogni altro prodotto alimentare utilizzato per le sue proprietà dolcificanti. Se l’alimento contiene naturalmente zuccheri deve figurare sull’etichetta l’indicazione “Contiene in natura zuccheri”».
Fiordifrutta Rigoni di Asiago-vecchia etichetta La confettura Fiordifrutta contiene frutta, succo di mela e pectina di agrumi, mentre Fruttòsa contiene frutta, purea di mele, pectina e farina di semi di carruba. Secondo l’Antitrust la presenza di ingredienti come il succo di mela e la purea di mela che hanno la chiara funzione di dolcificare il prodotto è incompatibile con le diciture “senza zuccheri aggiunti”, “a ridotto contenuto di zuccheri” e “a basso indice glicemico” utilizzate nelle etichette o nelle promozioni da parte di Rigoni.
Il succo di mela concentrato utilizzato è un preparato composto da zuccheri al 69% per cui un vasetto di 100 grammi di Fiordifrutta alle pesche contiene 30,7 g di zuccheri derivanti da questo ingrediente, oltre ai 6,5 g di zucchero da pesche. Alla fine si arriva quindi a un totale di 37,2% di zuccheri aggiunti (quelli delle altre confetture oscillano dal 34,3% al 37%). Un discorso analogo si può fare per Fruttòsa dove lo zucchero della frutta si somma a quello della purea di mele.
Secondo l’Antitrust il consumatore che ha prestato fede alla pubblicità e alle etichette dei prodotti Rigoni è stato indotto a credere di avere comprato alimenti a ridotto contenuto di zuccheri, meno calorici e quindi adatti a chi deve tenere sotto controllo il peso o il diabete. Così non è, ed ecco la condanna e la multa.
A onor del vero, va detto che le diciture “incriminate” sono comparse per 3 anni, dal 2009 sino all’autunno del 2012. Dopo dal mese di ottobre 2012, l’azienda le ha sostituite con la frase indicazione “Contiene solo zuccheri della frutta”.
di Anissia Becerra Fatto Alimentare