La manipolazione della parola
La parola, invenzione tutta umana che può costruire, distruggere, far nascere ed uccidere con poche lettere; da questa disarmante lotta per la supremazia tra le parole e il loro uso, specialmente in ambito politico, nasce la riflessione di Granrico Carofiglio, che si interroga sulla lingua del potere politico facendola ruotare intorno a cinque concetti fondamentali: vergogna, giustizia, ribellione, bellezza, scelta. Le parole servono a comunicare e raccontare storie, ma anche a produrre trasformazioni e cambiare la realtà, scrive tra le pagine del suo saggio, e sembra che, man mano che scorrono le pagine, le parole assumano significati sempre più diversi, siano prigioniere di se stesse e perfino crudeli con il mondo che nominano: con le parole si può far pensare, e allo stesso modo impedire il pensiero, si può costruire qualcosa, ma allo stesso tempo uccidere una vita. Quando si usano le parole in modo sbagliato, la perdita di senso porta alla distruzione del reale che il linguaggio deve descrivere, come facevano in passato Cicerone e Primo Levi, Dante e Bob Marley; forse loro conoscevano meglio il significato delle parole. Al giorno d’oggi non si riesce nemmeno a decifrare il significato della Costituzione secondo Carofiglio, sebbene faccia parte del nostro vivere civile e appartenga ad ogni singolo cittadino.La manipolazione della parola è un brillante saggio sull’uso del linguaggio in politica, nella cui riflessione emerge l’abuso che i potenti ne fanno. La parola, invenzione geniale dell’uomo. può doventare nemica dello stesso nel momento in cui egli la utilizza per scopi propri, facendo così del male agli altri: per questo la parola non andrebbe, così come la parola scritta, manomessa, ma preservata nel tempo affinché la sua veridicità sia fondata su una reale esistenza della parola, in quanto quando esiste un oggetto, esiste anche la parola corrispondente e mai il contrario.
Ottima lettura riflessiva, questo saggio è indirizzato a coloro che credono a ciò che sentono, e non pensano che ciò che sentono non sempre è detto da perosne che vogliono realmente dire il vero o fare del bene.E’ inoltre dedicato a tutti coloro che credono nel potere della parola, potere vero ma alquanto pericoloso.
Carlotta Contrini