La Jihad mondiale è religione, politica o business? Parte 1
La jihad penetra in Europa. Da tempo nei Paesi europei, e nel mondo intero, sono attivi i campi di addestramento wahhabiti. Le autorità europee si rifiutano di vedere quanto sta accadendo oppure mettono a tacere i fatti. Le indagini de “La Voce della Russia” lo confermano: la jihad sta bussando alle porte delle capitali d’Europa.
Una ventenne francese ha tentato, attraverso la rete, di mettersi in contatto con i terroristi affiliati ad organizzazioni pericolose, in questo caso la polizia francese si è comportata con professionalità: la giovane è stata arrestata per chiarire quali fossero i suoi scopi quando ha cercato di entrare in contatto con al-Qaeda.
E’ necessario che vengano adottate delle misure preventive specialmente nei confronti dei giovani, ma i fatti dimostrano che in Francia gli islamisti radicali sono sempre più attivi. Le autorità europee preferiscono chiudere gli occhi di fronte al problema e a seguito di ogni operazione terrorista affermano che si trattava di un caso isolato. E’ di questa opinione Alain Chouet, specialista dell’“European Security Intelligence and Strategy Center”:
La questione riguarda casi di cronaca criminale, ci sono giovani che a livello personale si interessano via internet all’attività di al-Qaeda. Non bisogna esagerare le dimensioni del fenomeno: rispetto alla quantità di membri appartenenti alla comunità musulmana in Francia, che si compone di circa cinque milioni di persone, si verificano pochi casi di questo tipo. Abbiamo comunque adottato dei provvedimenti legali e di polizia che ci permettono di entrare in azione con largo anticipo. Abbiamo anche una rete di investigazione politica interna perfettamente a conoscenza di quanto accade fra le “comunità a rischio”. La combinazione dei sistemi giuridici e di indagini interne ci permette di seguire perfettamente le mosse di coloro che rappresentano una minaccia in questo settore. Questo non implica che si tratti di terroristi, in questo caso si parla, prima di tutto, di coloro che potrebbero esser predisposti ad affiliarsi con movimenti jihadisti.
I vicini del Belgio, però, hanno una visione totalmente differente, come riferisce a “La Voce della Russia” Anne-Marie Lizin, presidente del senato belga:
In Francia e in Belgio osserviamo che continuano i reclutamenti per le operazioni in nome della jihad, specialmente fra i giovani e gli adolescenti. Le persone vengono inviate a combattere per soldi, esistono delle potenze che pagano per queste operazioni condotte regolarmente da persone di religione sunnita e tendenze estremiste. Riteniamo che le potenze che si occupano di dare vita a tali operazioni debbano immediatamente cessare di intraprendere questa strada. Non c’è dubbio che fra gli stati coinvolti in tali operazioni ci sia anche l’Arabia Saudita. In questo Paese ci sono tendenze disposte a finanziare i suddetti reclutamenti anche senza l’appoggio degli Stati Uniti. Ma penso che sia una menzogna.
Il giornalista francese Jean-Michel Vernochet nel suo nuovo libro “Les Égarés” presenta dei dati ancora più scioccanti. Questi ha chiarito che in Francia, negli ultimi anni, sono stati addestrati circa 400 guerriglieri wahhabiti inviati a combattere per l’opposizione siriana. Prima o dopo tali combattenti torneranno in patria, ma è poco credibile che sceglieranno di vivere come cittadini comuni. Di conseguenza, secondo Vernochet, la jihad busserà anche alle porte delle capitali europee ma le autorità preferiscono far finta che non stia succedendo nulla. Inoltre il giornalista è del parere che nel caso della Francia non si tratti di casi isolati. In base ai dati a sua disposizione il Qatar, come anche l’Arabia Saudita, sta comperando la Francia un po’ alla volta.
Il club calcistico “Paris Saint-Germain”, azioni del gigante finanziario “Vinci” e capitale monetario della “Total” sono già di proprietà di questo piccolo emirato, il cui reddito pro capite è il più alto al mondo. Le previsioni di Vernochet ricordano gli scenari di romanzi anti-utopici, i francesi non dovranno stupirsi se fra dieci anni verranno cacciati a pregare sotto i colpi dei mitragliatori, se la cattedrale di Notre-Dame verrà distrutta, se le vigne verranno tagliate e compreranno il velo per le loro mogli e le loro figlie. Sarà la nuova Francia wahhabita.
Igor Siletskiy di “La voce della Russia”