Il ritorno al Pianeta emotivo. L’avventura dell’identità all’Ah-Um Kids Festival
“non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”
(Antoine de Saint-Exupéry, Le Petit Prince, XXI)
Sarà un viaggio tra cognizione ed emozione, fra interiorità ed espressione: ogni bimbo sperimenterà la Complessità giocando, nel microcosmo dell’Ah-Um Kids Festival. Per tre giorni, infatti – dal 20 al 22 Maggio – e presso il quartiere Isola di Milano, una porzione del mare magnum cittadino sarà interamente dedicata ai più piccoli ed alle loro famiglie, grazie all’apporto delle associazioni culturali Collettivo Jam e Zona K; prima multidisciplinare formulazione ed atomo dell’oramai consolidato Ah-Um Milano Jazz Festival – giunto quest’anno alla sua nona edizione – lo stesso evento devolverà parte del proprio ricavato al progetto Reach Out, indirizzato al sostegno degli orfani dello tsunami in Giappone. Ogni bambino potrà re-inventare il proprio mondo interiore amalgamando suoni, carezze, suggestioni e stupore; potrà infine elaborare un prezioso “spazio sonoro” di autoespressione, ove le proprietà fisiche del suono possano alimentare percezioni, apprendimento, abilità sociali e creatività: la scala dinamica custodirà dunque i fondamenti della pedagogia, sarà il ponte d’accesso alle dimensioni ancestrali, “pre-alfabetiche” della musica (J. Molino). Dal learning by doing – dalla sensibile esperienza – germoglieranno bellezza ed emozione:
“Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai i capelli color dell’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
‘Per favore…addomesticami’, disse.”
Se il “Laboratorio Prima Musica”, curato dall’Academia de Capoeira ed in programma il 22 di Maggio, proporrà una tenue “Musica a gattoni” ai i bimbi dai dodici ai ventiquattro mesi, gli entusiasmanti esperimenti di “Favola in musica con il gelato delle botteghe di Leonardo” e di “CucinaMusica, ovvero il gioco del ritmo in cucina” – rispettivamente a cura dell’Associazione MusicaInGioco e di Musicamorfosi, e previste per il 21 – rivoluzioneranno certamente la “focalità emotiva” di ogni bambino in età scolare, associando alla magia delle trasposizioni simboliche alcuni suoni ed immagini usuali, in un caleidoscopico viaggio per l’interpretazione, la metacomunicazione e l’appartenenza.
“Che cosa bisogna fare? Domandò il piccolo principe.
Bisogna essere molto pazienti, rispose la volpe. In principio tu ti siederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino…”
Ci saranno volti di frutta e fiori da scoprire e ricreare alla bottega de “Giochiamo all’Arcimboldo” – allestita presso il laboratorio di Restauro Luigi Cagliani – nonché “binomi fantastici” (G. Rodari) da sviluppare nel “Laboratorio inventafiabe” e nel “Teatrino viaggiante”; sarà possibile rinfrancarsi dalla sinestesia offerta dal “Laboratorio d’Arte” di Pane Arte Marmellata e dalle attività psicodinamiche del “Teatro Gioco”, con le delizie del “Brunch per Grandi e Piccoli”. Assemblando i progetti di ogni bimbo sopra un enorme foglio di carta, il laboratorio di “Strane città” edificherà una polis infinita e al di fuori dal tempo, dove gli abitanti sapranno volare e gli alberi cantare, il buio e il mare non faranno mai paura, le strade condurranno tutte al cuore e la “Complessità sociale dell’individuo” (E. Morin) sarà solo una lunga parola da usare come nave, per salpare sulle sponde auree dell’identità e dell’essenziale.
“[…] Cosi’ il piccolo principe addomestico’ la volpe.
E quando l’ora della partenza fu vicina:
‘Ah!’ disse la volpe, ‘… piangerò’.
‘La colpa è tua’, disse il piccolo principe, ‘io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…’
‘E’ vero’, disse la volpe.
‘Ma piangerai!’ disse il piccolo principe.
‘E’ certo’, disse la volpe.
‘Ma allora che ci guadagni?’
‘Ci guadagno’, disse la volpe, ‘il colore del grano’.”
Giada Eva Elisa Tarantino
www.ahumkidsfestival.it
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