Eataly apre a gennaio. Farinetti: “I ritardi? Colpa mia”
Adesso è ufficiale, l’apertura sarà a gennaio. Rientrano le polemiche dei giorni scorsi sul taglio del nastro di Eataly in piazza XXV Aprile a Milano e si annuncia la data definitiva, continuamente rinviata nei mesi scorsi, dell’opening. Nei giorni scorsi il fondatore del marchio Oscar Farinetti era stato duro nei confronti delle lungaggini burocratiche italiane, dichiarando al Corriere della Sera: “Le leggi di quest’Italia hanno la capacità di stroncare chi produce lavoro: mi pare evidente che vadano cambiate se allungano a dismisura l’iter di un progetto”. E ancora, “Già aprendo a novembre saremmo stati in ritardo. Ecco, a novembre non apriamo. Forse a dicembre, forse a gennaio. In ogni modo, il negozio sarà bellissimo”.
Parole di marmo su cui è lo stesso Farinetti a fare dietrofront. Oggi, infatti, dichiara: “Se ci sono stati ritardi dei lavori rispetto alla tabella di marcia è perché noi vogliamo creare un negozio bellissimo e perché gli interventi da fare sono numerosi e, di conseguenza, hanno bisogno di tempo e di fisiologiche lungaggini. Se esistono delle responsabilità sul ritardo, ecco, sono esclusivamente mie. Non mi piace l’abitudine diffusa, purtroppo tipica di alcuni imprenditori, di incolpare gli altri quando le cose non vanno bene”. Tutti d’accordo, dunque, e l’ultimo plauso del patron del marchio va proprio a Milano, una città dove “è possibile sviluppare progetti e fare impresa senza dover impazzire in lunghe attese. Parlo per esempio della richiesta e dell’ottenimento dei permessi che servono a un’azienda come la mia. Qui mi sto trovando bene e sono contento di ricambiare offrendo posti di lavoro”, conclude il numero uno dell’impero gastronomico.
Redazione online