Do you speak vegetarian?
In Italia il numero di vegetariani continua ad aumentare, che sia per motivi etici, ambientali o salutistici. Per cui nel 2011 secondo il rapporto Eurispes gli italiani che avevano scelto di diventare vegetariani erano circa 5 milioni, mentre lo 0,4% era vegano, rinunciando anche a tutti i derivati del mondo animale. A scegliere questo stile di vita son soprattutto le donne, di cui circa il 7,2% è vegetariana e lo 0,5% vegana, mentre gli uomini sono rispettivamente il 5,3% e lo 0,3 per cento.
I vegetariani sono più sani e hanno molte meno probabilità di avere problemi cardiaci. Un terzo delle probabilità in meno per la precisione. Lo dice lo studio EPIC-Oxford condotto in Gran Bretagna su 45.000 persone, di cui il 34% vegetariani, secondo cui il cuore dei vegetariani è più sano di chi mangia pesce e carne. Si tratta del più grande studio condotto finora per valutare in che modo le abitudini alimentari possano influenzare la nostra salute.
Chi sceglie lo stile di vita vegetariano, presenta valori più bassi di colesterolo e pressione arteriosa, fattori di rischio associati alle malattie cardiache.
Ci sono alcune differenze tra le due categorie di vegetariani e onnivori:A far la differenza è soprattutto il livello socio culturale dei vegetariani, più alto. Il che significa che questo gruppo di popolazione sta più attento a quello che mangia in generale, ha una cultura diversa dell’alimentazione e sta più attento alla salute. Sempre nello studio, nella scelta dei cereali per esempio, gli onnivori mangiano i raffinati mentre i vegetariani prediligono gli integrali
Ecco perché sono più magri e vivono più a lungo. Non è la carne che ci fa ingrassare ma pane, pasta, dolci, alcol (tutte cose vegetali tra l’altro). Il vegetariano però sta più attento a quello che mangia. Inoltre, sempre nello studio, gli onnivori consumano una quantità di carne impressionante: circa 64 g al giorno per i maschi e 50 g per le femmine. Quasi 450 g di carne alla settimana. Al contrario le linee guida per una corretta alimentazione suggeriscono di mangiare carne 2-3 volte alla settimana, che corrisponde a circa 300 g alla settimana. Non poca differenza
Academy of Nutrition and Dietetics e le linee guida nutrizionali del Center for Nutrition Policy and Promotion sostengono che «le diete vegetariane correttamente pianificata» possano apportare benefici alla salute.
Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano, ex Ministro della Sanità, in un commento rilasciato ad AdnKronos, afferma che «Il vegetarianismo da scelta di vita si stia trasformando in necessità e che siamo destinati ad un’alimentazione vegetariana per ragioni etiche, ambientali e di salute».
in collaborazione Ricerca Biomedica e Salute