La mostra a Palazzo Reale “Bosch e un altro Rinascimento” è un’occasione imperdibile per immergersi nel mondo del pittore fiammingo, conosciuto e riconosciuto per la rappresentazione delle sue visioni mostruose e immaginari fantastici. All’entrata della mostra al Palazzo Reale, troviamo subito le opere del “Trittico di Sant’Antonio” e “Meditazioni di San Giovanni Battista“, quadri originali che vedremo ripetersi in altri modi da altri artisti durante la mostra.
Nonostante sia mercoledì pomeriggio, molta gente è nella prima sala ad osservare i quadri più belli di Bosch.
E’ infatti, nella prima sala che nasce il senso del percorso espositivo: che presenta un centinaio di opere d’arte tra dipinti, sculture, arazzi, incisioni, bronzetti e volumi antichi, inclusi una trentina di oggetti rari e preziosi provenienti da wunderkammern. Attraverso un lavoro di ricerca durato cinque anni, la mobilitazione di una rete di cooperazione culturale internazionale, è nata una mostra unica per la potenza del racconto di un’intera epoca artistica e per l’importanza e la varietà dei confronti presenti in mostra.
La bellezza della mostra è che non si sofferma unicamente sul maestro, ma unisce e racconta la storia di una parte di Rinascimento. Il ‘fenomeno Bosch’ ebbe infatti origine nel mondo mediterraneo, precisamente nella Spagna e nell’Italia del Cinquecento. Palazzo Reale con questa mostra ancora una volta ricorda che l’arte ha la capacità di collegare diverse conoscenze, per questo motivo consiglio la visita alle famiglie e alle scuole.


Alla fine del percorso un’opera audiovisiva di Karmachina, Tríptiko. A vision inspired by Hieronymus Bosch, con musiche di Fernweh, mette in scena un viaggio attraverso il mondo onirico del pittore fiammingo. Il titolo richiama il formato dell’opera principale da cui trae origine lo spettacolo, il Trittico del Giardino delle Delizie. Con questo ultimo esempio confermiamo come lo stile dell’artista funziona anche reinterpretato nello stile odierno.
