Assadakah si felicita con l’Iran per il “Nowruz”, il capodanno persiano
Il Centro Italo Arabo Assadakah presenta suoi auguri a S.E. l’ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran e a tutto il popolo iraniano in occasione della festa del capodanno persiano “Nowruz”. Simboli di questa bellissima festa sono le famiglie riunite davanti a una tavola imbandita. Presenti i pesci rossi, che rappresentano la vitalità, e la candela, la cui luce, secondo la religione zoroastriana, rappresenta il bene. Sulla tavola imbandita per il Nowruz non deve mancare inoltre lo specchio, in cui ognuno deve guardarsi per fare i conti con la propria coscienza. Un grande spazio è riservato ai dolci, perché la vita, nell’anno che inizia, non porti solo amarezze. Le tavole sono inoltre decorate con sette oggetti il cui nome inizia con ‘sin’, la lettera ‘s’ in lingua farsi. Il primo dei sette sin é il ‘Sabzeh’, il grano germogliato, simbolo della ricchezza della terra. Il secondo, la mela, rappresenta la salute. Il terzo é il ‘Samanu’, un impasto di grano macinato e miele, simbolo della terra che nutre l’uomo. Il quarto sin é il ‘Sombol’, ossia il giacinto, il cui profumo annuncia la bella stagione. Il ‘Sekkeh’, la moneta, é il quinto sin, che porta ricchezza per l’anno che viene. Il sesto é il ‘Sir’, l’aglio, che nella Persia antica era usato per allontare gli spiriti maligni. L’ultimo é il ‘Serkeh’, l’aceto, considerato un rimedio contro i mali del corpo. Ma i simboli del Nowruz non finiscono qui. Come nella tradizione cristiana per la Pasqua, gli iraniani colorano le uova, simbolo della fertilità. E mangiano il ‘senjed’, frutto a cui sono riconosciute doti afrodisiache e che nell’antichità simboleggiava l’amore. Aspettando l’anno nuovo, che coincide con l’equinozio di Primavera, gli iraniani mangiano riso condito con sette erbe, accompagnato da pesce affumicato e preceduto da una minestra di verdura e da una frittata, anche questa alle sette erbe. I festeggiamenti iniziano il martedì prima del Nowruz, chiamato ‘chaharshanbeh suri’, quando si usa saltare sul fuoco, simbolo della religione zoroastriana, e terminano con il ‘sizdahbedar’, la scampagnata del 13esimo giorno dell’anno nuovo. Fonte: Redazione Assadakah e ADNKRONOS