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Alla scoperta di Castiglione Olona

Alla scoperta di Castiglione Olona

Redazione

A metà tra il Lago di Como e il Lago di Varese, attraversato dal fiume Olona, nasce un borgo dalla storia antica: Castiglione, l’isola Toscana della Lombardia.
Questo luogo ricco di testimonianze di arte, fede, cultura e tradizioni ereditate dalle molte popolazioni che l’hanno dominato, vi sorprenderà grazie ai suoi tesori nascosti.
Una bella passeggiata è l’ideale per godersi appieno il centro storico di questo suggestivo borgo nella provincia di Varese, soprattutto se avrete la fortuna di capitarci in occasione di una delle numerose feste e attività che animano la vita di cittadini e turisti, come laFiera del Cardinale (ogni prima domenica del mese) o il Palio dei castelli (a luglio).
Partite da qui per ammirare le numerose opere architettoniche e culturali che caratterizzano Castiglione. Su tutte, il complesso della Collegiata ed in particolare il Battistero dove potrete ammirare i meravigliosi affreschi quattrocenteschi di Masolino da Panicale
Entrando nel borgo vi sembrerà di camminare in un’epoca lontana: da non perdere la Chiesa di Villa o del SS. Corpo di Cristo, il Palazzo Branda Castiglioni, i fotogenici ruderi della porta che immetteva nell’antico castello e il complesso della Collegiata composto principalmente dalla chiesa e dal battistero. La chiesa in stile gotico-lombardo a croce latina fu dedicata nel 1425 alla Vergine e ai Santi Stefano e Lorenzo. All’interno si notano nelle vele dell’abside “Le storie della Vergine” affrescate da Masolino da Panicale. Sempre nell’abside affreschi di scuola toscana.
Il Museo della Collegiata ospita preziosi oggetti sacri e alcune interessanti opere artistiche. Da segnalare anche la manifestazione estiva del Palio dei Castelli con rievocazione storica in costume che si svolge al Castello di Monteruzzo, location La chiesa del Santissimo Corpo di Cristo, nota anche come chiesa di Villa, si trova sulla piazza principale del borgo di Castiglione Olona, in provincia di Varese.
L’intero complesso dichiara una stretta discendenza dai modelli architettonici del Brunelleschi probabilmente dovuta all’intervento di un maestro toscano attivo in Lombardia in quegli anni, forse il Vecchietta, che si stabilì in città come aiutante di Masolino.
Può essere considerata come il primo edificio di matrice brunelleschiana al di fuori della Toscana non solo per una serie di caratteristiche stilistiche quali l’uso dell’ordine completo e la bicromia tra la pietra delle membrature e l’intonaco, ma anche per l’impiego di tipologie costruttive quali la spina di pesce nella cupola.
La chiesa si presenta con un corpo quadrato suddiviso all’esterno da lesene in arenaria scanalate che terminano con capitelli corinzi. Il corpo di fabbrica è poi sormontato da un tamburo ottagonale che regge la cupola semisferica il cui tetto è supportato da sedici colonnine con capitelli.
Il borgo di Castiglione Olona, denominato “Isola di Toscana in Lombardia”, ha origini antichissime. Fu castrum romano, quindi villaggio conteso dai Visconti e dai Torriani che a lungo si combatterono per avere il predominio su questo territorio posto lungo le rive del Fiume Olona.
L’epoca rinascimentale fu il periodo di massimo splendore di questo luogo dovuto alla presenza ed alle iniziative particolarmente illuminate del Cardinale Branda Castiglioni, quindi, dopo una lunga decadenza alla metà del 1800, grazie alla laboriosità e all’ingegno della famiglia Mazzucchelli, Castiglione Olona divenne il primo polo industriale della provincia di Varese.
Nel giugno del 2004 è stato aperto presso il Palazzo Castiglioni di Monteruzzo (Corte del Doro), il Museo d’Arte Plastica che raccoglie opere di artisti di fama mondiale create con la materia plastica. La visita del borgo può cominciare dalla centrale Chiesa di Villa o del SS.Corpo di Cristo, esempio unico di edificio ad ispirazione umanistiche con tiburio cilindrico. Al suo interno si trovano opere del XV secolo.
Di fronte è ubicato il Palazzo Branda Castiglioni, l’edificio, composto da due corpi di fabbrica, uno del XIV e l’altro del XV secolo con ampliamenti successivi, possiede sale con pregevoli affreschi del 1400 di scuola lombarda e toscana. I suoi principali ambienti sono la Cappella Cardinalizia di “S. Martino”, la Quadreria, la camera e lo studio del Cardinale. In cima alla breve salita della via Cardinale Branda si elevano i ruderi della porta che immetteva nell’antico castello: qui si trova il complesso della Collegiata composto principalmente dalla chiesa e dal battistero. La chie sa in stile gotico-lombardo a croce latina fu dedicata nel 1425 alla Vergine e ai Santi Stefano e Lorenzo raffigurati insieme a S.Ambrogio e S.Clemente nella bella lunetta del portale. Sulla facciata spicca anche il rosone marmoreo.
All’interno, che è diviso in tre navate, si notano nelle vele dell’abside ”Le storie della Vergine” affrescate da Masolino da Panicale. Sempre nell’abside affreschi di scuola toscana (Paolo Schiavo e Lorenzo Di Pietro detto “il Vecchietta”). Completano l’interno il sarcofago del Cardinale Branda, un lampadario di scuola fiamminga e due pale quattrocentesche in pietra policroma. Nella stessa area sorgono il campanile gotico e il battistero a pianta quadrata con abside poligonale. Le sue pareti e le volte sono interamente affrescate da Masolino da Panicale (1435) con episodi della vita di S.Giovanni Battista.
L’adiacente piccolo Museo della Collegiata ospita preziosi oggetti sacri e alcune interessanti opere artistiche. Un giro conclusivo nel borgo porterà alla scoperta di ulteriori particolari e testimonianze legate al suo periodo di fioritura artistica. Da segnalare anche la manifestazione estiva del Palio dei Castelli con rievocazione storica in costume e l’appassionante corsa delle botti.
La chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo, detta anche la collegiata per la presenza un tempo di un collegio di canonici, è un edificio religioso che si erge sul colle che domina il borgo di Castiglione Olona.
Una lunetta scolpita, datata 1428, sormonta l’ingresso della chiesa: al centro la Madonna con il Bambino; a sinistra san Lorenzo, san Clemente (tiolare della basilica di Roma di cui era titolare il cardinal Branda) e il committente cardinale Branda Castiglioni (in ginocchio); a destra sant’Ambrogio e santo Stefano; nell’architrave i quattro evangelisti.
Il titolo di collegiata derivava dalla presenza di un capitolo di canonici (“Collegio”), che era stato istituito dal cardinale e che rimase attivo fino alla soppressione nel 1798.
La costruzione è assegnata ai fratelli Alberto, Giovanni e Pietro Solari
Oltre alla chiesa sono presenti un campanile e il chiostro, non più esistente, dove si affacciavano la canonica ed il battistero, costruito sulle fondamenta di una torre e osservabile ancora oggi.
Dal 2013 in tre locali dell’antica canonica è allestito il Museo della Collegiata, dove è esposto ciò che rimane del tesoro del cardinale: dipinti, codici di canto ambrosiano, oreficerie, arredi sacri, prevalentemente del XV secolo.
Le peculiarità che caratterizzano la chiesa sono i mattoni a vista, la facciata a capanna, i contrafforti che descrivono la suddivisione interna e il fregio di archetti.
All’interno della chiesa sono presenti tre navate a sistema alternato (a tre campate quadrate centrali corrispondono per ogni lato sei campatelle di uguale disegno), divise da cinque colonne di pietra, che terminano in altrettante absidi. La decorazione delle volte delle navate è ottocentesca, in stile neogotico. Le due absidi minori laterali contengono due pale d’altare in arenaria dipinta del XV secolo.
A Masolino da Panicale spettano le scene realizzate nelle sei vele della volta centrale, dove ha lasciato la propria firma, con altrettanti episodi della vita della Vergine, non in ordine cronologico. Da sinistra a destra si susseguono la Natività, l’Annunciazione, l’Incoronazione di Maria, lo Sposalizio, l’Adorazione dei Magi e l’Assunzione. Le figure esili di Masolino si allungano insieme agli sfondi architettonici, seguendo l’andamento delle vele.
Inoltre nell’abside sono presenti anche le Storie di san Lorenzo e Stefano martiri che possono essere attribuite rispettivamente a Paolo Schiavo (lunette e prime scene della parete di destra) e a Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta (parete di sinistra e di fondo).
Sul fronte dell’arco trionfale, che separa il presbiterio dalla navata, è riemerso durante un restauro del 2003 il Transito della Vergine, che completa il ciclo, ma che spetta probabilmente a Paolo Schiavo.
Sotto l’arco tra l’abside centrale e quella di sinistra, si trova la tomba del cardinale Branda Castiglione, composta da un elaborato sarcofago marmoreo retto da Virtù come cariatidi.
Opera rara è il candelabro appeso davanti all’altare maggiore, decorato con statue della Vergine e dei santi Stefano, Lorenzo e Giorgio col drago, risalente al XV secolo e di fattura tedesca o fiamminga, sicuramente arrivato a Castiglione come frutto delle missioni e delle relazioni estere del cardinale.
La chiesa del Santissimo Corpo di Cristo, nota anche come chiesa di Villa, si trova sulla piazza principale del borgo di Castiglione Olona, in provincia di Varese. L’intero complesso dichiara una stretta discendenza dai modelli architettonici del Brunelleschi probabilmente dovuta all’intervento di un maestro toscano attivo in Lombardia in quegli anni, forse il Vecchietta, che si stabilì in città come aiutante di Masolino.
Può essere considerata come il primo edificio di matrice brunelleschiana al di fuori della Toscana [1] non solo per una serie di caratteristiche stilistiche quali l’uso dell’ordine completo e la bicromia tra la pietra delle membrature e l’intonaco, ma anche per l’impiego di tipologie costruttive quali la spina di pesce nella cupola.

Facciata Chiesa di Villa, Castiglione Olona
Non ci sono documenti sulla sua edificazione, ma questi dati danno per certo la presenza nel cantiere di qualcuno che era stato vicino al Brunelleschi, il quale a leggere Vasari avrebbe anche lavorato per i Visconti di Milano. Di sicuro importanza non secondaria ebbe la preparazione ed il gusto del committente, il cardinale Branda Castiglioni.
Questi, al pari un altre grande umanista suo contemporaneo, Enea Silvio Piccolomini, negli ultimi anni di vita aveva deciso di dedicarsi all’abbellimento e ad una sorta di rifondazione del natio borgo: procedette quindi all’erezione sul colle che lo domina, sopra i resti di una precedente fortificazione, di una collegiata; ampliò il palazzo avito e davanti ad esso diede avvio alla costruzione di quest’ulteriore edificio religioso, in un contesto però più urbano.
Edificio costruito tra il 1437 ed il 1444 sul luogo di un antico oratorio del XIII secolo intitolato al Santo Sepolcro, fu dedicato in origine al Santissimo Corpo di Cristo ed ai Quattro Dottori della Chiesa Occidentale è un esempio di mirabile architettura in stile fiorentino del XV secolo.
Palazzo Branda Castiglioni a Castiglione Olona fu la residenza del cardinale Branda Castiglioni, da cui prende il nome.
L’edificio venne costruito tra il XIV e il XV secolo ed è costituito da due corpi, il primo del XIV secolo e il secondo dei primi decenni del XV secolo. Tuttavia il palazzo ha subito nel corso degli anni una serie di interventi che ne hanno modificato la struttura originaria.
All’interno il cardinale fece affrescare una serie di pitture, fra i quali si ricorda in particolare Masolino da Panicale, con il Paesaggio ungherese, a memoria della cittadina ungherese di Veszprém, di cui era Conte il Branda.
Sono presente anche numerosi affreschi di Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta, tra cui la Cappella cardinalizia di San Martino, riscoperta solo nel 1982.
Interessante è anche la grande Camera del Cardinale completamente affrescata nel 1423 da un Maestro di scuola lombarda.
Eccezionale è poi la Sala della Quadreria dove alle parete possiamo trovare numerosi ritratti della famiglia Castiglioni, tra i quali si annoverano Papa Celestino IV, Papa Pio VIII ed innumerevoli uomini di legge e di cultura, fra cui Baldassarre Castiglione.
La parete finale della sala è impreziosita da un imponente camino maritale di epoca rinascimentale.
Con l’estinzione del casato dei Castiglioni il Palazzo divenne di proprietà municipale nel 2004.
Castello di Monteruzzo
Immerso in un verde parco, il Castello di Monteruzzo sorge su di una collinetta che domina il borgo. Presenta i caratteri tipici del maniero medioevale con le sue alte torri e le merlature in cotto che dominano tutto il bianco profilo. Nato originariamente come residenza agricola nel XVI sec., deve il suo aspetto odierno agli interventi apportati tra il ‘700 e l’800 quando furono inserite le due torrette, fu allungata l’ala nord e furono aggiunti i caratteri tipici del castello medioevale (merli e caditoie) svuotati però di qualsiasi reale funzione.

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