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Bambini vegetariani in Italia

Bambini vegetariani in Italia

Redazione

Sono stati raccolti dati anamnestici e di laboratorio in un gruppo di 97 bambini vegetariani (86 latto-ovo vegetariani; 11 vegani ) giunti alla nostra osservazione spontaneamente, in genere nel primo
e secondo anno di vita. La provenienza era da tutto il centro-nord Italia.
La scelta vegetariana dei genitori era legata a:

Etica 60%
Salute 32%
Ambiente 4%
Religione 4%

I genitori nella maggior parte dei casi non erano seguiti da pediatri (molti pediatri avevano ostacolato la scelta vegetariana o si erano dichiarati non competenti). I genitori si sono basati sulla loro esperienza e su libri specializzati o internet.
In alcuni casi esistevano errori di impostazione, in particolare in alcuni bambini vegani, con ripercussioni sulla crescita. Nonostante questo, la crescita dei bambini era normale in tutti i bambini latto – ovo vegetariani e nella maggioranza dei vegani. Solo in un bambino vegano di 7 mesi, allattato al seno e all’inizio dello svezzamento si è evidenziato un iniziale deficit di accrescimento e di maturazione psicomotoria. La causa era una insufficiente integrazione con Vit. B12 della dieta materna e del bambino.
Dopo correzione del deficit di Vit. B12 con integratori nell’arco di 3 mesi si è evidenziato un recupero della crescita e una normalizzazione dello sviluppo psicomotorio.
In 21 soggetti sono state eseguite analisi di laboratorio, che hanno evidenziato in genere valori normali di micronutrienti. Solo in pochi casi si sono notate alterazione del Ferro e Vit. B12, dovute alla carenza in Italia di cibi contenenti questi nutrenti come integratori.
E’ necessario, come accade in molti altri Paesi, disporre anche in Italia di alimenti fortificati in minerali e vitamine, oggi piuttosto carenti sul mercato.
E’ stato sufficiente somministrare questi integratori per ottenere un rapido ritorno alla normalità.
In sintesi l’alimentazione vegetariana pianificata in età pediatrica è sicura. E’ da chiarire che la pianificazione dell’alimentazione nei bambini deve avvenire sempre, il “fai da te” senza consulenza pediatrica è da evitare in tutti i casi, non solo in caso di alimentazione vegetariana, ma anche e soprattutto per quella onnivora.
Infatti è caso mai l’alimentazione onnivora oggi proposta dai pediatri che deve essere meglio pianificata, a partire dal divezzamento, viste le conseguenze sullo stato di salute dei bambini e adolescenti di oggi.
In questa fascia di età abbiamo il record dell’eccesso ponderale in Europa: il 21,2% dei bambini italiani è in sovrappeso o obeso, il 27,5% dei bambini non mangia mai verdura cruda e il 40% non consuma mai verdura cotta
(2009 MDC, nell’ambito del progetto europeo Periscope – Pilot European Regional Interventions for Smart Childhood Obesity Prevention in Early Age – www.periscopeproject.eu).
Inoltre, molte delle malattie che una volta comparivano in età adulta sorgono oggi in età pediatrica. Nella Posizione ADA 2009 è ben specificato, invece, che l’alimentazione vegetariana è in grado di prevenire e curare gran parte di queste malattie.

E’ dunque fondamentale che i pediatri di famiglia dedichino più attenzione alla nutrizione, a partire dal primo anno di vita, nella consapevolezza che una nutrizione corretta consente al bambino di crescere bene, sano e protetto. In particolare è necessario che i pediatri non solo non ostacolino la scelta vegetariana da parte dei genitori, ma raggiungano con il tempo un livello di formazione tale anche in questo campo da poter fungere da supporto alle famiglie, senza costringerle al fai da te, che è sempre da evitare, in ogni tipo di alimentazione.
“In precedenti studi si è visto addirittura che, seguendo un menù vegetariano, i bambini si ammalavano meno all’asilo: i bimbi vegetariani hanno difese immunitarie migliori rispetto agli onnivori, i quali seguono un’alimentazione che favorisce una risposta infiammatoria più forte“.
Fonte:
Prof. Leonardo Pinelli – Vicepresidente Società Scientifica Nutrizione Vegetariana (SSNV)
Pediatra , nutrizionista
Già Direttore del Centro di Diabetologia Pediatrica, Nutrizione Clinica e Obesità
Università di Verona

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