1800 case spazzate via
1800 sono le case che sono state spazzate via dallo tsunami che ha colpito le zone limitrofe a Tokyo provocando lo scompiglio tra la popolazione giapponese e i capi di stato di tutto il mondo: le scosse di magnitudo 8.9 e 7.9 verificatesi tra le 6 e le 7 ore italiane hanno colpito la costa nordorientale del Giappone con una forza inaudita, tanto che la nazione registrava l’ultima scossa record ben 140 anni fa.
La scossa ha provocato un lieve spostamento dell’asse terrestre e numerosi dispersi e morti, nonché la distruzione di intere città e centri abitati. I primi ad entrare in allarme sono stati gli americani, che, su disposizione del gabinetto della Casa Bianca, hanno non solo inviato tempestivamente aiuti e supporti, ma anche allertato le città che potrebbero essere colpite da scosse di assestamento. Ora si parla di emergenza centrali nucleari, dato che la devastante forza dell’acqua ha danneggiato le centrali radioattive di Onagawa, nella prefettura di Miyagi; gli altri centri sono riusciti ad arrestarsi non provocando danni ingenti all’ambiente.
Le linee di comunicazione sono sotto sopra, resistono internet e le linee telefoniche fisse, mentre i cellulari sono fuori servizio: per questo le autorità hanno cercato di attendere il pacarsi del proseguire dell’acqua per poter contattare i dispersi, anche se dei turisti non si ha ancora la stima dei dispersi. Il bilancio dei morti sconvolge un paese che ha conosciuto purtroppo spesso questi tristi episodi, ma mai come in questo caso la distruzione aveva pervaso ogni dove.
Carlotta Contrini