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1499 Omicidio a Castel Ritaldi

1499 Omicidio a Castel Ritaldi

Redazione

I.C.A.A 2012 da un caso del passato così lontano ci presenta le tecniche moderne per la risoluzione di un caso irrisolto
Abbiamo incontrato a Castel Ritaldi, il Professor Marco Strano, Criminologo e Direttore scientifico
Di una Associazione riconosciuta a livello Mondiale: I.C.A.A.(International Crime Analysis Association) e abbiamo partecipato al Meeting Internazionale di Criminologia.
Siamo stati sulla RICOSTRUZIONE della scena di un crimine svoltosi molti anni fa da Lucrezia Borgia, e. da quel crimine abbiamo rafforzato la nostra convinzione che, la televisione e i giornali, hanno il potere di alterare la realtà dei fatti.
Siamo anche stati catapultati in un mondo affascinante, pieno di nozioni, non solo utili a chi svolge il mestiere di criminologo, ma anche per il comune cittadino, che come abbiamo già detto spesso viene forviato da sistemi media d’informazione errata, che creando nell’immagine collettiva comune idee errate.
Vogliamo allora attraverso il nostro piccolo contributo d’informazione libera, darvi alcune nozioni reali del lavoro su una scena del crimine.
Prendiamo ad  filmati americani come N.C.I.S dove un gruppo di professionisti del crimine interviene sulle scene dei delitti e dopo indagini pazzesche, ci svelano sempre il colpevole.
Ovviamente il colpevole non viene mai ritrovato durante la pioggia, che sarebbe un elemento forviante per qualsiasi indagine, e in ogni momento vengono reperiti degli indizi e in brevissimo tempo avviene la risoluzione del caso.
Oppure Cold Case, dove una saccente bionda, entra in una stanza piena di scatole e ne tira fuori una la apre e dentro c’è di tutto, dal reperto più minuzioso perfettamente conservato ai fascicoli perfettamente in ordine con tutti documenti classificati e le relative fotografie originali, di Casi Irrisolti avvenuti parecchi anni prima, e anche lì iniziano indagini che puntualmente vengono risolte con l’arresto del colpevole.
Ovviamente questi episodi non sono solo visti dalla gente comune ma anche chi nel settore dovrebbe ragionare in modo professionale attenendosi alla realtà delle indagini e delle tecniche reali vigenti del proprio paese. Nel pensiero comune della gente, ma anche di professionisti o detti tali si ha la malsana idea che in America siano avanti tempi luce su ogni cosa, ma in effetti non è così le tecniche d’indagini e le tempistiche sono uguali a quelle italiane, forse l’unica differenza è la strumentazione sulla quale l’America investe, determinata dalle capacità economiche differenti da quelle italiane.
Prendiamo ad esempio l’Italia: ci sono tribunali, che hanno dei sotterranei dove sono tenuti fascicoli in settori addirittura allagati, e dove alcuni fascicoli di casi ad esempio di mafia, si trovano in scaffali sotto il livello dell’acqua, quindi totalmente irrecuperabili, oppure se si è fortunati, si trovano fascicoli, con all’interno altro che reperti perfettamente sigillati e documenti catalogati in ordine.
Si trovano fascicoli, dove magari mancano addirittura delle documentazioni, perché magari qualche avvocato che ne richiede la visione, si dimentica poi di riportarlo e rimetterlo al suo posto.
Oppure si trovano fotocopie di fotocopie di fotocopie di foto, dove ovviamente non è più possibile stabilire alcune minuzie rilevanti.
La scena di un crimine molto spesso viene contaminata già dai primi momenti, figuriamoci i casi irrisolti.
Mettiamo il caso che si veda per strada un corpo per terra, la prima cosa che una persona di regola dovrebbe fare è chiamare il 118 ancor prima di chiamare le forze dell’ordine.
Dal momento che il 118 arriva sul luogo la prima cosa che fa è stabilire la gravità della situazione sul corpo, e già qui la prima contaminazione, perché anche se lo staff medico agisce per emergenza e per salvare le vite, in caso di morto, ogni minimo intervento sul corpo determina una contaminazione delle prove.
Su una scena del crimini in genere non arrivano Mai i tecnici del settore.
Ci sono casi dove a trovare i cadaveri sono stati i parenti delle vittime, e vedendo i corpi avvolti da pozze di sangue, addirittura li hanno lavati e riposti nel letto con le mani congiunte, nell’attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine, immaginatevi una scena del genere, ogni prova rischia di essere persa definitivamente.
Una scena del crimine innanzitutto deve essere circoscritta, delimitata, le persone allontanate attraverso un percorso bonificato e ogni particolare immediatamente fotografato.
I tecnici professionisti delle forze dell’ordine dopo aver circoscritto ed allontanato le persone dalla zona del crimine, attraverso un percorso bonificato,  segnalano con delle lettere i vari reperti circostanti la vittima ma prima di ciò per rilevare la zona da ispezionare, ne determinano le misure con un metro. Il lavoro della scientifica, sulla zona determinata del crimine, può durare ore addirittura giorni o mesi.
La prima persona che interviene per stabilire alcuni fattori è la figura del medico legale, che compie i preliminari di rito: la misurazione della temperatura del corpo attraverso la via rettale e il prelievo attraverso dei tamponi specifici, di materiale sottocutaneo delle unghie che poi ripone in altrettanti specifici contenitori. Dopo di che altre figure iniziano con la raccolta dei reperti che vengono catalogati ed inseriti in buste di carta e non di plastica, perché se nei reperti vi fossero presenze di sangue e venissero inseriti in contenitori di plastica dopo alcune ore si creerebbe un ambiente consono per la proliferazione di muffe e quindi il reperto non avrebbe più nessun valore.
Si procede anche al prelievo del terreno circostante il corpo (dove ve ne fosse la presenza), questo serve per verificare se il luogo del ritrovamento coincide con gli indizi sul corpo, e per rilevare presenze di terreno dalle suole delle scarpe del cadavere e dove vi siano presenze di impronte, si procede con il calco utilizzando una polvere che è la stessa che usano i dentisti per i calchi.
Anche i vestiti macchiati di sangue, sono reperti che devono essere refertati e prelevati prima che il corpo venga portato via, per evitare che il sangue stesso inquini la dinamica fuoriuscendo durante lo spostamento del corpo. Dopo tutti i rilevamenti e i refertamenti di rito,il corpo può essere trasportato via e consegnato al medico legale che procederà all’autopsia.
A differenza dell’America, in Italia per mancanza di fondi, molto spesso i tecnici sono costretti ad utilizzare tecniche del fai da te.
Sono molte le circostanze che determinano la riuscita di un indagine, molti casi in Italia, hanno avuto dei riscontri, diciamo all’italiana, come il caso di Cogne, dove i nostri R.I.S, hanno ricevuto tantissime polemiche, ma chiaramente l’operato degli stessi, a causa anche di errata comunicazione dei media, ha messo in cattiva luce, un reparto considerato uno dei migliori come tecniche d’avanguardia

Cinzia Veneziano

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